Lascito

Nella realtà multischermo in cui viviamo, siamo immersi in un’era post-televisiva in cui il consumo audiovisivo viene trasmesso, non solo sugli schermi televisivi tradizionali, ma anche su altre piattaforme rese possibili dallo sviluppo tecnologico e in cui lo streaming video è una pratica di visione popolare tra i Millennials. 

Internet è diventato uno dei principali mezzi di comunicazione per i giovani, i cui processi di socializzazione e informazione sono fortemente influenzati da ciò che guardano sugli schermi, soprattutto sui loro smartphone. 

Questa è un’epoca in cui abitudini di visione come il binge-watching (guardare la televisione per un tempo eccessivamente lungo) stanno diventando sempre più comuni. È interessante notare che ci stiamo evolvendo in menti di gruppo di meta-intelligenza all’interno di una cultura tecnologica che sta finalmente realizzando ciò che McLuhan stabilì nel 1964: una cultura che ha plasmato gli strumenti che attualmente ci stanno plasmando. Allo stesso tempo, stiamo assistendo a una cultura basata sui dispositivi tecnologici che ha stabilito l’era dell’EMEREC (Cloutier, 1975) o l’era dei self-media.

Insomma, se vogliamo capire davvero che cosa sta succedendo nel mondo di oggi, dobbiamo necessariamente tornare agli anni Sessanta e Settanta e agli studi condotti da McLuhan e da Cloutier sui media e sulla comunicazione

McLuhan percepiva i media come estensioni dell’essere umano e oggi, quando raggiungiamo la fase comunicativa auspicata da Cloutier, abbracciamo i self-media e ci rendiamo conto che sono davvero un’estensione dei mass media: l’emettitore e il recettore diventano una sola cosa: EMEREC.